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Categoria: Conoscere il cibo
Il CIOCCOLATO fa bene? Si, se lo scegliamo fondente!
Quali sono i requisiti per definire un cioccolato fondente?
Il cioccolato, è un alimento che si ottiene partendo dai semi dell’albero del cacao (Theobroma cacao), chiamati fave, da cui attraverso le fasi di tostatura, decorticazione e macinatura, senza l’aggiunta di altri ingredienti, si ricava la pasta di cacao.
Per essere definito fondente un cioccolato deve contenere almeno il 43% di cacao e non meno del 28% di burro di cacao sul peso finale. Mentre, se consideriamo la pasta di cacao, la percentuale può variare dal 55 al 70%. Nel cioccolato fondente lo zucchero non deve essere superiore al 57% sul peso finale.
Al di sopra di questa percentuale, si parla di cioccolato extra-fondente, mentre, un cioccolato che contiene una percentuale di pasta di cacao dall’85 al 99% viene classificato come cioccolato fondente extra amaro (1).
In occasione dell’intervento sul cioccolato fondente a “Il Mio Medico” del 15 novembre 2022, abbiamo anche approfondito le caratteristiche sensoriali per apprezzare e conoscere in maniera ancora più completa il cioccolato fondete.
Cioccolato fondente, alimento funzionale
Il cacao contenuto nel cioccolato è uno degli alimento più ricchi di polifenoli e di flavonoidi in natura (ne contiene il 10% del suo peso a secco), insieme di molecole che hanno un’azione antiossidante e che sono in grado di neutralizzare i radicali liberi, responsabili di differenti danni cellulari. Il cioccolato contiene inoltre proteine, metilxantine (caffeina e teobromina), potassio, fosforo, rame, ferro, zinco e magnesio.
I polifenoli e i flavonoidi sono responsabili del tipico sapore amaro del cacao e, il processo di trasformazione per ottenere un prodotto dal gusto più delicato come ad esempio il cioccolato al latte, può provocare consistenti perdite di composti attivi.
Per quanto riguarda i benefici di un consumo frequente di cioccolato fondente a carico del sistema cardiovascolare, è stata osservato un effetto antifiammatorio e protettivo a carico dei vasi, riducendo i danni provocati soprattutto dalle placche aterosclerotiche. I polifenoli contenuti nel cacao sono in grado inoltre di aumentare la produzione di ossido nitrico (NO), molecola che agisce dilatando i vasi, e quindi è utile nel ridurre la pressione arteriosa.
Questi effetti positivi sulla circolazione, migliora anche il microcircolo cerebrale, riducendo nel tempo il rischio di ictus e migliorando le prestazioni cognitive.
Cioccolato e diabete di tipo 2: il cacao contenuto nel cioccolato rallenta l’assorbimento dei carboidrati a livello intestinale, migliorando così il profilo glicemico, ed agisce positivamente anche su tessuti come il muscolo, rendendoli in grado di utilizzare meglio il glucosio presente nel sangue e di rispondere in maniera più efficiente all’ormone insulina (2-4).
Il cioccolato tonico per il cervello e per l’umore
La caffeina e la teobromina contenute nel cioccolato hanno un’azione stimolante sul sistema nervoso centrale e sembrano essere coinvolte anche nei processi di crescita neuronale, trasmissione sinaptica e in alcuni meccanismi della memoria.
Abbinato all’effetto sul microcircolo, circa 30g di cioccolato fondente al giorno, sembrano utili nel migliorare la funzionalità del cervello e nel proteggerlo da malattie neurodegenerative come la malattia di Parkinson o l’Alzheimer.
Grazie infine a molecole come teobromina, feniletilamina e anandamide, un cioccolato extra-fondente sembra in grado di mitigare emozioni negative come ansia e stress e stimolare i centri del piacere (3).
Limitare il consumo di cioccolato fondente in caso di….
Il cioccolato fondente, per la presenza di caffeina e teobromina, che hanno un’azione stimolante sul sistema nervoso centrale, andrebbe consumato con attenzione, soprattutto per coloro che consumano più di 3 caffè al giorni. Il rischio è quello infatti di superare le dosi consigliate di caffeina quotidiana (300 mg) e, in soggetti sensibili, provocare insonnia, irritabilità, ansia e tachicardia.
Anche nelle persone che presentano una condizione di reflusso gastroesofageo, ulcera gastrica o lesioni intestinali, il cacao può avere un’azione irritante sulle mucose del tratto gastrointestinale e pertanto, soprattutto nei periodi in cui la problematica si acuisce, è uno degli alimenti da limitare. Sembra anche che il cacao abbia un effetto sul tono dei muscoli esofagei inferiori, andando quindi ad incidere negativamente in condizioni di reflusso.
Infine, va considerato anche l’apporto calorico del cioccolato e, in caso di sovrappeso o obesità, non eccedere con le dosi giornaliere (30-40g di cioccolato fondente forniscono circa 150-200 kcal), andando magari a limitare altri alimenti meno salutari.
Cioccolato e cefalea
I dati scientifici finora a disposizione sul rapporto tra cioccolato ed emicrania, sono contrastanti: se fino a qualche anno fa la letteratura scientifica indicava il cioccolato come uno degli alimenti “trigger” dell’attacco emicranico, ossia che ne favoriscono l’insorgenza, oggi stanno emergendo evidenze che sostengono l’opposto.
Infatti, la presenza di vitamine (riboflavina soprattutto) e sali minerali, in particolare magnesio, sembrano utili nel ridurre la frequenza degli attacchi emicranici. Lo stesso effetto viene attribuito a serotonina e triptofano contenuti nel cioccolato, che agiscono anche sul tono dell’umore, migliorandolo significativamente anche nei pazienti con emicrania frequente.
Infine, i polifenoli e i flavonoidi contenuti, sono in grado di superare la barriere emato-encefalica e sembrano partecipare attivamente alla riduzione dei livelli di infiammazione, alla promozione dei processi di neuroprotezione, e al miglioramento del microcircolo.
Anche l’effetto sinergico sul microbiota intestinale sembra influire positivamente sull’asse intestino-cervello riducendo la frequenza di eventi emicranici (5)
Bibliografia
- Montagna M T et al. (2019). Chocolate, “Food of the Gods”: History, Science, and Human Health. International journal of environmental research and public health, 16(24), 4960. https://doi.org/10.3390/ijerph16244960
- Darand M et al. (2021). The effect of cocoa/dark chocolate consumption on lipid profile, glycemia, and blood pressure in diabetic patients: A meta-analysis of observational studies. Phytotherapy research : PTR, 35(10), 5487–5501. https://doi.org/10.1002/ptr.7183
- Samanta S et al (2022). Dark chocolate: An overview of its biological activity, processing, and fortification approaches. Current research in food science, 5, 1916–1943. https://doi.org/10.1016/j.crfs.2022.10.017
- Steinhaus DA et al. (2017). Chocolate intake and incidence of heart failure: Findings from the Cohort of Swedish Men. Am Heart J. 2017 Jan;183:18-23. doi: 10.1016/j.ahj.2016.10.002. Epub 2016 Oct 6. PMID: 27979037; PMCID: PMC5172457.
- Lalonde R & Strazielle C (2022). Cocoa Flavanols and the Aging Brain. Current aging science, 10.2174/1874609815666220819145845. Advance online publication. https://doi.org/10.2174/1874609815666220819145845