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Aminoacidi e salute dell’anziano: un progetto traslazionale.

Mai come negli ultimi due anni e mezzo abbiamo sentito parlare di fragilità, una condizione verso la quale il virus SARS-CoV-2 si è mostrato particolarmente aggressivo! Per i geriatri, la sindrome di fragilità dell’anziano è un problematico e complesso stato di vulnerabilità a eventi stressanti per la salute, con recupero lento e incompleto, e aumentato rischio di disabilità e morte.

Rispetto agli anziani sani, quelli fragili se la vedono peggio non solo di fronte al COVID-19, ma anche a una “semplice” influenza, una banale infezione urinaria, o durante le ondate di calore.

Una componente cruciale della fragilità è la sarcopenia dell’anziano, cioè la progressiva perdita di massa e funzione muscolare che accompagna l’invecchiamento, per gli esperti sinonimo di fragilità fisica. Talvolta, la perdita di massa magra è mascherata da un eccesso di massa grassa: si parla di obesità sarcopenica. Come testimonia l’esperienza pandemica, la coesistenza di obesità aggrava lo stato di fragilità.

 

Un’indagine promossa dal Ministero della Salute (1) rileva che attualmente venti persone su cento di età over-60 (cioè quasi 4 milioni di anziani) sono affette da fragilità moderata o severa, con elevati bisogni socio-assistenziali.
Il sistema sanitario si trova fronteggiare la situazione in presenza di varie criticità:
1) non sono chiari i meccanismi patogenetici della sindrome di fragilità;
2) manca un criterio universalmente accettato per fare diagnosi;
3) non esistono specifiche terapie in grado di rallentarne il decorso.

La ricerca scientifica in anni recenti ha inserito qualche tassello nel puzzle, svelando un deficit nelle capacità energetiche del muscolo: i mitocondri, centrali energetiche cellulari, sembrano malfunzionanti nei soggetti fragili. La ricerca clinica ha mostrato le prime evidenze che l’inattività fisica e la malnutrizione peggiorano il quadro. A medici e scienziati è chiaro il concetto che una sindrome complessa richiede interventi complessi. L’unione europea ha finanziato corposi studi multicentrici che iniziano a fornire nuove evidenze.

Fondazione CARIPLO e Progetto MAYBE

Fondazione Cariplo ha lanciato nel 2016 un bando di ricerca biomedica sulla sindrome di fragilità, con gli obiettivi di comprenderne i meccanismi biologici, identificare biomarcatori innovativi, testare strategie che consentano di mitigarne le conseguenze.

La sfida è stata colta da una compagine coordinata da Enzo Nisoli (Università degli Studi di Milano) con il progetto “Multicomponent Analysis of phYsical frailty BiomarkErs: focus on mitochondrial health” (MAYBE). Sei gruppi di ricerca sul territorio nazionale si sono dedicati – nonostante le difficoltà poste dall’emergenza pandemica – al progetto, che prevedeva studi preclinici in modelli animali di invecchiamento e studi clinici in pazienti anziani.

Un progetto traslazionale, “bench to bedside” in grado di trarre dati dagli esperimenti in laboratorio e trasferirli all’uomo.

Un centro di ricerca geriatrica di Ancona ha messo a disposizione il Servizio di Clinica del Topo Geriatrico, realtà unica a livello europeo per lo studio dell’invecchiamento in piccoli roditori sotto attento monitoraggio veterinario. Ricercatori delle Università statali di Milano, Brescia e Padova hanno indagato i meccanismi coinvolti nella genesi della fragilità fisica, concentrandosi in particolare sulle alterazioni mitocondriali a carico dei muscoli per identificare biomarcatori di invecchiamento muscolare patologico. Geriatri di Verona hanno condotto un trial clinico in soggetti anziani affetti da obesità sarcopenica. Fisici del Politecnico di Milano hanno applicato a questi pazienti un innovativo strumento diagnostico.

L’efficacia delle Miscele di Aminoacidi Essenziali

L’obiettivo più ambizioso del team MAYBE era tuttavia quello di identificare terapie basate su solide evidenze derivate dagli studi scientifici, focalizzandosi sulla salute dei mitocondri.

Una decennale esperienza orientava i ricercatori a esplorare gli effetti di particolari miscele di aminoacidi essenziali (quelli che l’organismo non produce in quantità adeguata e devono essere assunti con gli alimenti) contenenti una quota di aminoacidi ramificati (BCAA). La miscela BCAAem si è mostrata in grado di migliorare la funzione mitocondriale e contrastare la sarcopenia e i deficit cognitivi in soggetti anziani malnutriti (2). Sono state quindi messe a punto nuove miscele aminoacidiche arricchite con precursori del ciclo di Krebs, utili per la produzione di energia da parte dei mitocondri (3).

La miscela PD-E07 è si è mostrata molto efficace nel prevenire la sarcopenia e la fragilità nei topi SAMP8, un ceppo che va incontro spontaneamente a invecchiamento precoce (4).

A Verona si stanno valutando gli effetti di PD-E07 in associazione a interventi di moderata restrizione calorica ed esercizio fisico negli anziani sarcopenici obesi.

Esercizi aerobici e di resistenza e alimentazione Mediterranea per la salute del muscolo.

I risultati di uno studio così complesso rafforzano in primo luogo precedenti intuizioni circa l’importanza dell’attività fisica e di una nutrizione adeguata nell’anziano, abbinando esercizi aerobici e di resistenza (con il supporto di particolari bande elastiche) con un’alimentazione ispirata alla dieta mediterranea, prestando attenzione al contenuto di proteine nobili ricche di aminoacidi essenziali. Tra questi in particolare l’aminoacido ramificato leucina (contenuta ad esempio in cibi quali la soia, i legumi come fagioli, lenticchie, ceci, i semi di zucca, il pecorino, le acciughe, le uova, la carne di pollo e tacchino) promuove la salute dei muscoli.

Più specificamente i risultati aprono la strada a nuove strategie terapeutiche economicamente sostenibili e prive di effetti collaterali. Non si propongono terapie farmacologiche, ma interventi di integrazione alimentare con nuovi “modulatori metabolici” contenenti miscele bilanciate di aminoacidi essenziali e intermedi del ciclo di Krebs.

Più che a difficili azioni tardive, lo sguardo è rivolto alla prevenzione. Destinatari, sotto controllo medico, soprattutto gli anziani che per vari motivi non riescono a mantenere un’alimentazione adeguata.

Bibliografia:

  1. https://www.italialongeva.it/wp-content/uploads/2022/04/indagine-2022_italialongeva.pdf
  2. Buondonno I, Sassi F, Carignano G, Dutto F, Ferreri C, Pili FG, Massaia M, Nisoli E, Ruocco C, Porrino P, Ravetta C, Riganti C, Isaia GC, D’Amelio P. From mitochondria to healthy aging: The role of branched-chain amino acids treatment: MATeR a randomized study. Clin Nutr 39:2080-2091, 2020. doi: 10.1016/j.clnu.2019.10.013.
  3. Ruocco C, Segala A, Valerio A, Nisoli E. Essential amino acid formulations to prevent mitochondrial dysfunction and oxidative stress. Curr Opin Clin Nutr Metab Care 24:88-95, 2020. doi: 10.1097/MCO.0000000000000704.
  4. Brunetti D, Bottani E, Segala A, Marchet S, Rossi F, Orlando F, Malavolta M, Carruba MO, Lamperti C, Provinciali M, Nisoli E, Valerio A. Targeting Multiple Mitochondrial Processes by a Metabolic Modulator Prevents Sarcopenia and Cognitive Decline in SAMP8 Mice. Front Pharmacol 11:1171, 2020. doi: 10.3389/fphar.2020.01171

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