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“Ogni specie è in grado di prosperare solo se a farlo è anche tutto il resto che la circonda”.

D. Attenborough

Negli ultimi 50 anni abbiamo assistito ad un radicale cambiamento sia dei modelli dietetici che della produzione alimentare globale, che ha contribuito alla parziale riduzione della fame nel mondo e ha aumentato l’aspettativa di vita.

Nonostante questi progressi, la costante crescita demografica ci pone davanti uno scenario in cui più di 820 milioni di persone non hanno a disposizione cibo a sufficienza e un numero ancora maggiore segue diete di scarsa qualità, diete che generano carenze di micronutrienti e che sono direttamente collegate a condizioni di malattia, disabilità e ad un rischio di una morte prematura. Le diete non salutari, infatti, rappresentano uno dei maggiori rischi di mortalità e disabilità (1).

Alimentazione + Salute + Pianeta

Il comprovato nesso tra alimentazione e salute va necessariamente ampliato con un terzo e imprescindibile elemento: la tutela del pianeta.

Infatti, alimentazione e ambiente circostante sono aspetti profondamente connessi tra loro: la produzione di cibo rappresenta uno degli elementi che maggiormente incidono a livello globale sul cambiamento climatico, sulla perdita di biodiversità e sull’uso e salvaguardia delle acque e della terra.

Nel dettaglio, la produzione globale di cibo è responsabile del 30% delle emissioni di gas serra, del 40% dell’utilizzo di terreni e del 70% del consumo di acqua, incidendo in maniera rilevante sull’equilibrio dell’ecosistema terrestre (1-3).

Il pianeta non ha abbastanza spazio per sostenere miliardi di grandi carnivori.

Gli attuali trend per quanto riguarda la produzione e il consumo degli alimenti, associati ad un costante aumento della popolazione mondiale, che prevede di superare i 10 miliardi intorno al 2050, andranno ad aggravare questa condizione di rischio, sia per il pianeta che per la popolazione.

Oltre il 30% degli stock ittici sono stati sovra-sfruttati, oltre 15 miliardi di alberi vengono abbattuti ogni anno e metà delle terre fertili del pianeta è stata destinata a terreno agricolo. L’essere umano rappresenta circa un terzo del peso dei mammiferi sulla terra, il 60% è rappresentato dagli animali che alleviamo e solo il 4% rappresenta gli animali allo stato selvaggio (2).

Abbiamo sostituito il selvatico con l’addomesticato.

È necessario interrogarsi e rivedere questo sistema globale di produzione e consumo non più sostenibili per garantire sia la salute dell’uomo che del pianeta e affinché questa trasformazione abbia inizio, è importante cambiare progressivamente il modo di pensare il cibo e di sceglierlo.

Ad esempio, se si dovesse garantire a livello globale un consumo di carne tipico dei paesi occidentalizzati, ossia Stati Uniti ed Europa, non ci sarebbe spazio a sufficienza per l’allevamento.

Impatto ambientale dei diversi regimi dietetici.

Molti centri di ricerca hanno provato a definire, sulla base di studi che hanno coinvolto vasti gruppi di persone, quale sia la dieta migliore in grado di coniugare un basso impatto ambientale con una vita in salute per le generazioni presenti e future.

Uno degli aspetti che incide maggiormente è la scelta della tipologia di proteine ed è stato trasversalmente osservato che gli alimenti di origine animale contribuiscono in misura maggiore alle emissioni di gas serra rispetto agli alimenti di origine vegetale.

In uno studio che ha messo a confronto gli effetti sia sulla salute delle persone che del pianeta di 210 approcci dietetici diversi, ha osservato che tra questi, 14 erano in grado di migliorare entrambi gli scenari e per tale ragione sono stati definiti sostenibili. Tra questi, sono stati presi in considerazione la Dieta Mediterranea, le linee guida internazionali, la dieta vegetariana, la vegetariana vegana, la dieta pescetariana, e altre proposte in cui le proteine animali sono state parzialmente sostitute con proteine vegetali oppure in cui la carne rossa è stata ridotta e sostituita con altre fonti proteiche.

Valutando l’impatto medio sull’ambiente prodotto da questi regimi dietetici, è stata osservata una riduzione del -22% dell’emissione dei gas serra, un -28% nell’utilizzo dei terreni e un -18% dell’utilizzo di acqua. I risultati più marcati sono stati prodotti dal regime vegano, vegetariano e pescetariano, ossia le diete che prevedono una marcata o parziale riduzione del consumo di proteine animali (3).

Dieta Mediterranea e Planetary Health Plate, esempi di sostenibilità.

Senza arrivare all’eliminazione completa delle proteine animali, impraticabile per molte culture e, in alcuni casi, rischiosa per la salute, una pianificazione dei pasti più vicina alla Dieta Mediterranea o al Piatto del Mangiare Sano di Harvard permetterebbe di ridurre le proteine animali, soprattutto fornite da carne rossa lavorata e processata, sostituendole con proteine definite salutari come quelle dei legumi, della frutta secca a guscio, e favorendo altre fonti proteiche come il pesce, le uova, i latticini freschi e la carne bianca (4).
Anche nei documenti proposti sia dalla EAT Lancet Commission che dal Global Burden of Diseases Study nel 2019, vengono proposte porzione e frequenze degli alimenti proteici che incontrano sia gli obiettivi per una promozione della salute, che per il sostegno dell’ecosistema globale (1-5).

Siamo tutti elementi di un solo sistema, in cui la salute di ogni elemento umano, animale o ambientale è strettamente interdipendente da quella degli altri.

Riferimenti Scientifici:

  1. Willett W, et al. Food in the Anthropocene: the EAT-Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems. Lancet. 2019 Feb 2;393(10170):447-492. doi: 10.1016/S0140-6736(18)31788-4. Epub 2019 Jan 16. Erratum in: Lancet. 2019 Feb 9;393(10171):530. Erratum in: Lancet. 2019 Jun 29;393(10191):2590. Erratum in: Lancet. 2020 Feb 1;395(10221):338. Erratum in: Lancet. 2020 Oct 3;396(10256):e56. PMID: 30660336.
  2. Capua I. (2020). Salute circolare. Una rivoluzione necessaria. Egea Ed, Italy.
  3. Aleksandrowicz L, et al. The Impacts of Dietary Change on Greenhouse Gas Emissions, Land Use, Water Use, and Health: A Systematic Review. PLoS One. 2016 Nov 3;11(11):e0165797. doi: 10.1371/journal.pone.0165797. PMID: 27812156; PMCID: PMC5094759.
  4. Jarmul S, et al. Climate change mitigation through dietary change: a systematic review of empirical and modelling studies on the environmental footprints and health effects of ‘sustainable diets’. Environ Res Lett. 2020 Dec 22;15:123014. doi: 10.1088/1748-9326/abc2f7. PMID: 33897807; PMCID: PMC7610659.
  5. GBD 2017 Diet Collaborators. Health effects of dietary risks in 195 countries, 1990-2017: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2017. Lancet. 2019;393(10184):1958‐1972. doi:10.1016/S0140-6736(19)30041-8
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