Skip to content

Scopri i benefici di questo protagonista dell’estate!

Il melone, una pianta antica.

Il melone è una pianta rampicante che fa parte della famiglia delle cucurbitacee, assieme a cetrioli, zucche, zucchine e cocomeri e nella storia si ritrovano le prime tracce già nel periodo egiziano intorno al V secolo a.C.. Ne parla anche lo storico romano Plinio nel I secolo d.C. riportandone una diffusione ed un consumo in tutto il bacino Mediterraneo.

Nell’antichità, il melone era coltivato anche in Cina e Medio Oriente che attualmente, assieme ai paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ne sono i principali produttori.

Le varietà più diffuse nel nostro paese.

Nei secoli sono state selezionate diverse varietà e in Italia le più diffuse sono:

– il melone retato, dalla polpa arancione dolce e profumata e dalla buccia reticolata;
– il melone cantalupo, dalla polpa giallo-arancione intenso ha una buccia uniforme con una superficie reticolata;
– il melone d’inverno, detto anche casaba, dalla polpa biancastra o leggermente verdina e dalla buccia gialla.

Il colore arancione intenso è dovuto alla ricchezza di carotenoidi, molecole da cui viene sintetizzata la Vitamina A, fondamentale per la funzione visiva e per il differenziamento cellulare. I carotenoidi, per la loro struttura chimica, sono in grado di neutralizzare i radicali liberi e di esplicare un’azione antiossidante (1).

 

Spesso l’assunzione di beta carotene, anche attraverso frutta o verdura dal colore rosso o arancione come appunto i meloni, è stata proposta per incrementare e stimolare l’abbronzatura.

In realtà non esiste un nesso fisiologico tra i due fenomeni, ma un eccesso di beta carotene, magari assunto attraverso integratori altamente concentrati, in alcuni casi si può accumulare oltre che nel tessuto adiposo anche nella pelle, conferendo una lieve sfumatura aranciata. L’abbronzatura viene invece stimolata dalla produzione di melanina da parte dei melanociti che cercano di difendere il tessuto cutaneo dai danni dei raggi solari dopo esposizioni prolungate.

I carotenoidi introdotti grazie al consumo di frutta e verdura risultano comunque utili nei mesi estivi perché funzionano come antiossidanti in grado di proteggere la pelle dai radicali liberi.

Un accorgimento per consumare i meloni in sicurezza.

I meloni crescono a contatto con il suolo e, nonostante le moderne tecniche di produzione e distribuzione, potrebbe capitare una contaminazione di batteri, tra cui E. Coli o Salmonella.

Soprattutto i meloni con la buccia reticolata come i retati o i cantalupo, possono trattenere quote significative di batteri e pertanto, prima di affettare questi succosi frutti su un tagliere, è importante lavarli accuratamente sotto l’acqua corrente. Non serve utilizzare detergenti per lavare i meloni, ma, nel caso in cui sia stato utilizzato un tagliere, è importante lavarlo accuratamente prima di utilizzarlo per altri alimenti.

Valori Nutrizionali del Melone d’Estate:

Oltre ai beta-carotenoidi, i meloni sono ricchi di Vitamina C (300g circa di melone vanno a soddisfare il fabbisogno giornaliero), Tiamina, Vitamina B6, Rame, Niacina, Potassio, Magnesio e Acido Pantotenico.
Per quanto riguarda l’analisi dei macronutrienti, il melone è composto per oltre il 90% da acqua, per un 7% da carboidrati, 0,8% da proteine, 0,7% da fibre e 0,2% da lipidi.
Queste caratteristiche rendono questo frutto ideale per una merenda rinfrescante d’estate, o per concludere un pasto limitando gli zuccheri (2).

NutrienteQuantità su 100g
Calorie (kcal)34
Carboidrati (g)7,4
di cui semplici7,4
Proteine (g)0,8
Grassi (g)0,2
Fibra (g)0,7
Potassio (mg)333
Calcio (mg)19
Fosforo (mg)13
Magnesio (mg)11
Rame e Zinco (mg)0,13
Vitamina C (mg)32
Niacina (mg)0,6
B6 (mg)0,11
beta-carotene (ug) 1134

Melone & Prosciutto può essere considerato un pasto bilanciato?

Uno dei piatti tipici dei mesi estivi è quello composto da melone e prosciutto crudo.

Consumare una porzione di prosciutto, quindi circa 50g, e 3-4 fette di melone, per quanto possano rappresentare l’ideale di pasto fresco e leggero, in realtà forniscono meno di 200 kcal, di cui la metà rappresentate da carboidrati a rapido assorbimento. L’apporto calorico risulta quindi limitato per rappresentare un pasto ideale, e la presenza preponderante di zuccheri semplici non permette di garantire un senso di sazietà prolungato.

Non va inoltre trascurata la presenza di sodio nel prosciutto crudo, che su 50g ne contiene circa 1,3g e che quindi va limitato ad un consumo occasionale.

L’ideale sarebbe completare il pasto aggiungendo circa 50g di pane integrale e una porzione di insalata condita con 2 cucchiai di olio extravergine di oliva. L’apporto complessivo sarebbe quindi di circa 450 kcal, composte per il 50% circa da carboidrati bilanciati tra complessi e semplici, e il restante 50% suddiviso equamente tra proteine e grassi, un esempio quindi di pasto salutare e bilanciato.

Riferimenti scientifici:

  1. Robinson J. 2013. Eating on the wild side. The missing link to optimum health. Giulio Einaudi editore s.p.a. Torino.
  2. Banca dati B.D.A.: http://www.bda-ieo.it/wordpress/?page_id=14
Scarica: download